Credito d’imposta beni strumentali 4.0 e 5.0: come sfruttarlo entro fine anno

credito d’imposta beni strumentali 4.0 e 5.0

Il credito d’imposta per beni strumentali 4.0 e 5.0 resta, anche nel biennio 2025-2026, uno degli strumenti fiscali più efficaci per incentivare le imprese che investono in tecnologie di nuova generazione o sostenibili. Grazie ai benefici previsti dal Piano Transizione 4.0 e dal nuovo Piano Transizione 5.0, è possibile recuperare una parte rilevante dei costi sostenuti per l’acquisto di macchinari, software e impianti innovativi.

Ma attenzione: per accedere alle agevolazioni, è necessario rispettare precise scadenze. In questo articolo vediamo nel dettaglio come sfruttare il credito d’imposta entro il 31 dicembre 2025 e come prepararsi correttamente per il 2026.

Cos’è il credito d’imposta per beni strumentali 4.0 e 5.0

Il credito d’imposta per beni strumentali è un’agevolazione fiscale introdotta per sostenere la transizione digitale e green delle imprese italiane. Si applica all’acquisto di beni nuovi, materiali o immateriali, che migliorano i processi produttivi secondo i criteri di Industria 4.0 e, più recentemente, anche in chiave ambientale con l’Industria 5.0.

Transizione 4.0 (credito d’imposta “tradizionale”)

Prevede un credito d’imposta per beni interconnessi ai sistemi aziendali, come:

  • macchinari automatizzati;
  • robot collaborativi;
  • software gestionali e piattaforme digitali;
  • impianti interconnessi ai sistemi aziendali.

Transizione 5.0 (focus su sostenibilità ed efficienza energetica)

Oltre alla digitalizzazione, i beni devono portare a un concreto risparmio energetico nei cicli produttivi. È richiesto un audit energetico iniziale e la certificazione della riduzione dei consumi.

Scadenze 2025-2026: perché agire subito

Le tempistiche sono fondamentali per poter beneficiare del credito d’imposta nei termini previsti dalla normativa.

Per il credito d’imposta 4.0:

  • Gli investimenti devono essere effettuati entro il 31 dicembre 2025 ovvero consegna entro il 30/06/2026 a condizione che entro il 31 dicembre 2025 il relativo ordine sia stato accettato dal venditore e siano stati pagati acconti per almeno il 20% del costo di acquisizione.

Per il credito d’imposta 5.0:

  • Gli investimenti devono essere ordinati e installati entro il 31 dicembre 2025.
  • L’agevolazione riguarda solo i beni che garantiscono una riduzione minima dei consumi energetici (almeno 3% dell’intero impianto o 5% del processo interessato).
  • È possibile ottenere aliquote potenziate anche per il 2026, ma è necessario avviare il processo già nel 2025 (richiesta preventiva al GSE e audit tecnico).

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Aliquote e vantaggi fiscali aggiornati per il 2025-2026

Credito d’imposta beni strumentali 4.0 – anno 2025 (beni materiali “interconnessi”)

  • 20% fino a 2,5 milioni di euro;
  • 10% da 2,5 a 10 milioni;
  • 5% oltre i 10 milioni.

Credito d’imposta beni strumentali 5.0 – anno 2025 (beni che generano risparmio energetico certificato)

  • fino al 35% per risparmio ≥ 15%;
  • fino al 40% in caso di ulteriore integrazione con impianti fotovoltaici o sistemi intelligenti di gestione dell’energia.

Il credito è utilizzabile in compensazione F24 in 3 o 5 quote annuali, a seconda della normativa applicabile.

Cosa fare entro il 31 dicembre 2025

Per non perdere l’opportunità fiscale, le imprese devono:

  1. Analizzare i fabbisogni produttivi e energetici;
  2. Verificare i requisiti tecnici dei beni;
  3. Effettuare l’ordine e versare l’acconto (almeno 20%);
  4. Avviare la richiesta di perizia e documentazione tecnica;
  5. Programmare l’installazione e l’interconnessione dei beni.

Cosa prevede la bozza della Legge di Bilancio per il 2026:

  • Rifinanziamento della Nuova Sabatini con 1,7 miliardi per il periodo 2026-2029
  • Nuovo iper-ammortamento per gli investimenti in beni strumentali (interconnessione per autoproduzione di energia rinnovabile) effettuati dal 1° gennaio 2026 al 31 dicembre 2026 ovvero consegna entro il 30/06/2027 a condizione che entro il 31 dicembre 2025 il relativo ordine sia stato accettato dal venditore e siano stati pagati acconti per almeno il 20% del costo di acquisizione. Tale beneficio incrementa il costo di acquisizione del 180% fino al 220% in caso di investimenti green.

Attenzione agli errori: serve una corretta pianificazione. Molte imprese rischiano di perdere i benefici a causa dell’acquisto di beni non conformi o per assenza di una perizia tecnica, ecco perché è fondamentale affidarsi a un commercialista esperto che conosca gli incentivi 4.0 e 5.0 per pianificare e monitorare tutto il processo.

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